Chiedersi se oggi sia importante vincere è come chiedersi se sia importante che l’uomo ambisca ad ampliare le proprie conoscenze. Per natura, infatti, l’uomo tende a primeggiare sugli altri proprio come per natura tende a conoscere, a scoprire e a capire, a meno che, in entrambi i casi, non si lasci sopraffare da una insana ignavia.
Mi dissocio profondamente da coloro che si accontentano di partecipare, come recita il famoso proverbio; non ci può essere vittoria per chi non ha almeno un briciolo di ambizione, di volontà di arrivare in alto, più in alto degli altri. Quello su cui è importante discutere è invece il metodo che si utilizza per arrivare in alto, in ogni competizione sta a noi scegliere quali armi usare e la scelta dipende indubbiamente dalla nostra formazione. Non è certamente biasimabile chi si impegna per vincere, ma lo è chi cerca di conseguire la vittoria con armi improprie.
Pertanto non è importante vincere sempre, ma tentare sempre di vincere con le armi giuste, pulite, animati da una profonda e “pura” ambizione, per uscire dal torpore e rimarcare con fierezza la nostra condizione di uomini, contraddistinti dalla ragione e animati dalla volontà di non lasciarsi omologare.
Bisogna sperare che una continua e instancabile voglia di “vincere” scuota i giovani dal torpore che li avvolge.

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