Nessun dubbio che questa manovra abbia tante zone di luce quanti sono i coni d’ombra, quali il presunto incentivo al tenebroso circolo vizioso del lavoro (e quindi contante) nero, poiché si potranno ritirare somme nettamente più ingenti di denaro che, fuoriuscite dal fondo bancario, diverranno irrintracciabili e spendibili in mille ed uno modi.
D’altro canto si concede un più ampio margine a quei medio-piccoli risparmiatori, abilitati a prelevare più danaro senza sentire l’opprimente Grande Fratello fiscale osservarli dall’alto dei 1000 euro, il cui timore di una scampanellata delle Fiamme Gialle ne scoraggiava il prelievo, precludendo così la possibilità di spese “notevoli”, ristagnando quel mercato di beni di lusso, tanto in attesa di una seppur leggera spintarella.
Basti pensare anche che, guardandoci negli occhi, sappiamo molto bene che le evasioni derivate da questi prelievi saranno modeste, se non insignificanti, se paragonate ai giganteschi movimenti milionari effettuati dalla criminalità organizzata o da “semplici” singoli piuttosto abbienti, dalla casta politica alle luci dello spettacolo, per terminare nell’universo delle grandi branche dell’imprenditoria.
Potremmo, inoltre, interpretare questo gesto come un atto puramente demagogico, mosso dalla necessità governativa di riconquistare credito presso quella classe sociale dei medio-piccoli risparmiatori, molto spesso dimenticati ed oppressi, i cui diritti vengono continuamente calpestati con barbari tagli all’istruzione ed alla sanità, facendo leva sul primordiale e contemporaneo attaccamento al denaro, dettato dalla necessità di sicurezza economica, madre di tutte le certezze.
Vogliono dunque renderci un popolo d’ignoranti e storpi abbandonati al loro modesto brodo di giuggiole monetario?
