Come sappiamo il governo ha intenzione di innalzare la soglia del contante da mille a tremila euro, per incentivare il commercio e il turismo, tentando così di favorire il circolazione di denaro all’interno del Paese. Questa sua mossa ha suscitato molto scalpore dividendo le persone in due schieramenti: chi è convinto che favorisca semplicemente l’evasione e la corruzione e chi invece sostiene che l’economia ne possa trarre vantaggi.
Gli oppositori di questa legge, in prima fila l’ex premier Pierluigi Bersani, sostengono che questo innalzamento sia precoce e che vada effettuato solo dopo aver raggiunto la media europea in termini di lotta all’evasione e alla corruzione; la sua idea è quella secondo cui chi ha tremila euro da spendere abbia sicuramente anche una carta di credito da utilizzare.
Al contrario il premier vuole dare il messaggio di incentivare i consumi convinto che le precauzioni antievasione che entreranno in vigore con la legge di stabilità siano sufficienti a bloccare il fenomeno. Inoltre spiega che l’inflazione che deve interessare maggiormente il governo sia con cifre ben al di sopra dei tremila euro di cui si parla.
Per questo Renzi vorrebbe inseguire la media europea , in particolare la Francia. Che senso ha restare sempre indietro rispetto agli altri Paesi? In fondo anche tenendo la soglia del contante bassa non si riesce a fermare l’evasione, invece, come ci spiega Brunetta, bisognerebbe incentivare l’utilizzo della moneta elettronica diminuendo le commissioni e non penalizzando il contante.
