Attenuata la moda dello spread in questo periodo si torna a discutere dell’evasione fiscale, specie in relazione al sollevamento della soglia del contante dagli €999,99 ai 3000,00, spostandoci dunque dall’ultima posizione nella classifica di circolazione del contante che condividevamo con la Grecia.
Come per ogni legge o proposta, in Italia si accendono subito dibattiti su ogni fronte, la domanda principale del governo concerne, come sempre, su quanto l’evasione tolga loro dal piatto. “Permettere la circolazione incontrollata di tremila euro favorisce solo gli evasori”, nulla di più sbagliato. Seppur in linea assoluta si può ipotizzare che statisticamente vi sia un favoreggiamento bisogna considerare quanto costi e fisco influiscano sulla scelta di commerciare in nero o dichiarando: una pressione fiscale del 53,2%, confcommercio 2014, che grava principalmente sulle spalle dei cittadini, in particolare degli imprenditori, tende a favorire il nero come viene favorito dai costi di transizione tramite mezzi tracciabili. Inoltre grandi evasioni e furti come quelli dei ministri costano molto più dell’evasione generata dall’innalzamento della soglia, ed è dovrebbe essere arginata assai più rapidamente. È conseguenza logica riportare il problema evasione al quadro generale senza soffermarci sulle singole scelte: diminuendo le tasse e fornendo con gli introiti dei servizi validi la percentuale di evasione diminuirebbe drasticamente, i cittadini potranno ricominciare a consumare e l’Italia tutta ne gioverebbe.

Concordo pienamente con il tuo pensiero! Scritto in modo molto limpido e comprensibile! Molto informato sull’argomento! La tesi che sostieni