Orsola Riva, per il Corriere della Sera, vi parla di fake news.
Lo spunto è la foto che ha cominciato a circolare in rete poche ore dopo l’attentato di Westminster del 22 marzo corso. In quella occasione un terrorismo islamico si lanciò con l’auto contro la folla investendo 4 persone e accoltellando successivamente un agente davanti al Parlamento, prima di essere freddato a sua volta.
Dopo questo tragico fatto qualcuno diffuse in rete la foto di una donna islamica che sembrava passare davanti al corpo di un uomo ferito e circondato da gente che gli prestava soccorso. Immediatamente la rete si scatenò ai danni della comunità islamica con commenti razzisti irripetibili, salvo poi scoprire che si trattava di una foto decontestualizzata che vista da vicino ritraeva una ragazza chiaramente sconvolta dall’accaduto.
La scorsa settimana si è scoperto che questa fake news non è stata sparata in rete casualmente e da un anonimo troll, ma da una mano digitale pilotata dal Cremlino. Come sapete la Russia sta usando queste forme di disinformazione digitale per intervenire o nell’elezioni Americani, o in Inghilterra. Sicuramente si sta delineando un sistema da guerra fredda in cui loro manipolano le informazioni digitali per peggiorare le tensioni interne alla società occidentale.
Bisogna stare molto attenti alle fake news perché non sono semplicemente notizie false, ma vere e proprie armi utilizzate per condizionare gli atteggiamenti e il voto degli elettori.
Orsola Riva vi chiede: cosa fate voi concretamente per difendervi dalle fake news?

 

Luca Tremolada, per il Sole 24 Ore, vi parla dell’esclusione dell’Italia dai Mondiali di calcio e di quanto questa costi al nostro paese. Nonostante sia passato ormai qualche giorno, sono ancora vivide nella nostra memoria le immagini di Gigi Buffon, capitano degli Azzurri, in lacrime per l’esclusione dai Mondiali.
Il Sole 24 Ore ha ragionato sui costi di questa operazione perché un aspetto che forse potrebbe sfuggire è che non partecipando ai Mondiali in Russia l’Italia perde moltissimi soldi. Non è una perdita che riguarda soltanto la Federazione, ma anche alle emittenti per i diritti televisivi, ai possibili business di merchandising.
Pur ammettendo di non essere un attento sostenitore della nostra Nazionale il giornalista vi invita a fare una riflessione: calcolare le conseguenze della sconfitta dell’Italia.
In tutti i grandi eventi ci sono delle conseguenze economiche, fatti che si ripercuotono sul cosiddetto indotto.
Immaginate i settori in cui una scelta, una mancata scelta, una sconfitta, potrebbero portare delle conseguenze anche nel nostro quotidiano proprio come è successo con la sconfitta degli Azzurri.

 

Gianluigi Schiavon, per il Quotidiano Nazionale, vi parla della differenza tra aforismi e paradossi e di Umberto Eco, scomparso e rimpianto scrittore, semiologo, filosofo e molto altro.
In uscita a breve una raccolta delle sue lezioni tenute alla Milanesiana intitolata “Sulle spalle dei giganti”. In questa dotta presentazione Umberto Eco si esercita nella distinzione tra aforisma e paradossa. Semplificando ai minimi termini si può dire che l’aforisma è un motto che fotografa la realtà e trasporta in questo modo una verità, mentre il paradosso pare contraddire la realtà ma ad un’ulteriore riflessione mostra la verità più pura.
Per il giornalista è divertente leggere i paradossi trattati da Eco, come quello di Oscar Wilde che scrive “ L’egoismo non consiste nel vivere come ci pare ma nell’esigere che gli altri vivano come pare a noi” oppure “Posso resistere a tutto, tranne che alle tentazioni”. Il giornalista prosegue citandone molti altri.
La domanda per voi a questo punto è la seguente: quali tra gli aforismi citati da Eco vi ha colpito di più e perché? Quali aforismi meritano, secondo voi, di essere ulteriormente divulgati?
E ricordate sempre l’ultimo dei paradossi di Lec “rifletti, prima di pensare”

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